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Omaggio a Federico García Lorca con Ornella Giusto a Catania

Domenica 13 luglio 2025 Ornella Giusto porta in scena un omaggio a Federico García Lorca al Palazzo della Cultura di Catania, tra poesia e flamenco.
13 Luglio 2025
Catania
Palazzo della Cultura
ore 21.00
omaggio a federico garcia lorca
omaggio a federico garcia lorca

Una serata evocativa con Ornella Giusto al Palazzo della Cultura, per il Catania Summer Fest 2025

Domenica 13 luglio 2025, alle ore 21:00, il Palazzo della Cultura di Catania si trasformerà in un tempio della poesia e della passione andalusa. Ornella Giusto porta in scena un intenso omaggio a Federico García Lorca, il poeta della libertà, in uno spettacolo che è molto più di una messa in scena: è un viaggio dell’anima, un flamenco dell’emozione, una dichiarazione d’amore per la parola che arde.

L’evento, a ingresso gratuito, rientra nel cartellone del Catania Summer Fest 2025, ed è prodotto da Black&White e G Production, con il patrocinio della Città di Catania e dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Lorca, l’uomo e il mito: in scena la poesia che lotta per la libertà

Una donna, sola in scena, seduta in penombra. I suoi pensieri abitano la voce di Lorca. Il palco diventa stanza, il tempo infanzia, il corpo flamenco. Inizia così questo viaggio teatrale onirico, dove la voce di una bambina cresciuta tra versi e sangue andaluso incontra lo spirito inquieto di Federico García Lorca, in un dialogo a tratti struggente, a tratti incantato.

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Ornella Giusto dà corpo e anima a una narrazione che si snoda tra memoria e presenza, accompagnata dalle voci registrate di Rosario Galli, Gianpaolo Caprino e Alessandro Haber. Una “presenza maschile” si materializza nel vuoto della scena — l’anima errante di Lorca — trasformando lo spettacolo in una conversazione poetica sulla libertà, intesa come atto di resistenza, come scelta vitale, come canto contro la morte.

La magia del flamenco e l’urgenza della parola

La regia fonde parola, gesto e musica in una partitura emozionale che attraversa stati d’animo, confessioni e slanci, tra improvvise esplosioni di flamenco e sussurri poetici. Il pubblico, testimone di un convivio immaginario, si ritrova immerso in un racconto che non è solo teatrale ma esistenziale. Lorca, con la sua voce disarmata, torna a parlare del diritto di amare, di scrivere, di esistere.

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