Venerdì 11 luglio a Catania, l’ultima serata prima della pausa estiva è dedicata al nuovo libro di Salvo Di Pietro
Una sera d’estate, un giardino, una voce che legge e un musicista che pizzica corde e immaginari. Venerdì 11 luglio alle 19:00, nel giardino della Biblioteca Navarria Crifò di Catania, in via Naumachia 18/a, va in scena l’ultimo evento prima della pausa estiva: la presentazione del libro “Cari equilibri” di Salvo Di Pietro, edito da Abulafia Editore.
Un incontro in bilico, come i racconti che l’autore porta con sé, funambolici, scomposti e poetici come l’inciampo gentile nella vita degli altri. A dialogare con lui sarà Manuela A. De Quarto, scrittrice e direttrice della Scuola di Scrittura e Storytelling di Viagrande Studios. Le letture saranno affidate a Giovanna Cutrona, Sebina Inturri e Valentina Marletta, mentre la serata sarà accompagnata dalla performance musicale di Alessandro Faro.
Racconti in equilibrio tra vertigine e poesia
Sedici racconti e un prologo, tutti sospesi tra la leggerezza del vivere e la densità dell’essere, compongono “Cari equilibri”, raccolta che si muove con passo lieve nella quotidianità, fino a smascherarne l’incanto. L’autore si traveste, si sdoppia, si moltiplica in una processione di personaggi che abitano il confine tra l’ordinario e l’epico, tra la nostalgia e il sogno: è una donna che nasconde una verità, è un bambino che rincorre un pallone e incontra Major Tom, è un figlio che affronta la follia della madre. È Colgate e Suziquattro, Pietro Ascellapezzata e Capitanharlock. È tutti, eppure resta lui stesso: Salvo Di Pietro, narratore imperfetto, grafico per mestiere e scrittore per vertigine.
E come ogni vertigine che si rispetti, anche questa si legge in bilico, tra commozione e sorriso, tra il sogno di fare il bidello a Lampedusa e la realtà di una Sicilia che sa essere madre, amante e teatro.
Un invito a fermarsi, ascoltare, sentire
L’ingresso è libero. E forse è questo il senso di tutta la serata: un invito a entrare, senza biglietti né barriere, nel mondo raccontato da chi scrive con l’anima accesa e l’occhio innamorato del reale. Un piccolo evento che chiude una stagione, ma che lascia aperta – come tutte le buone storie – una porta sul cuore.