Tre giorni di musica, folklore e sapori nell’abbraccio dell’Etna
Etna Cori Estate non è solo un festival: è un rituale corale in cui folklore, arte vocale e tradizione popolare si fondono per intonare un inno alla Sicilia Orientale, terra di lava e melodie antiche. Dal 1 al 3 agosto 2025, cori provenienti da tutta Italia si riuniscono per tre serate uniche, intrecciando note, emozioni e memorie collettive ai piedi del vulcano più affascinante d’Europa.
Un festival-concorso, una rassegna e uno street food che diventa agorà del gusto e della voce. Etna Cori Estate è l’unico appuntamento che celebra il canto popolare nella sua forma più autentica, tra a cappella e percussioni non amplificate, brani regionali e incontri umani.
La storia del festival: da Ragalna al mondo
Tutto ha avuto inizio nell’estate del 2004, quando il Maestro Giandomenico Dinaccio diede vita a un sogno musicale sulle alture di Ragalna, la “Terrazza dell’Etna”. Così nacque un festival internazionale capace di attirare gruppi corali da Malta, Grecia, Giappone e da ogni angolo d’Italia.
All’epoca si chiamava Ragalna Cori Estate (Ra. Co. Es.), ed era già evidente la vocazione del festival: creare un ponte tra i popoli attraverso il linguaggio universale della musica.
Dal 2017, la direzione artistica è passata all’Associazione Culturale Musicale Maris Stella, che ha saputo imprimere un’identità ancora più radicata nella cultura locale, dedicando l’edizione 2017 alla musica popolare e folkloristica siciliana.
Nel 2019 il festival ha cambiato nome, diventando Etna Cori Estate, sotto la guida del M° Lorenzo Di Guardo, ampliando la propria visibilità internazionale e mantenendo salda la connessione con la terra che lo ha generato.
1 agosto: la sfida polifonica
La prima sera, il Concorso “A Cappella” alza il sipario su una gara che ha il sapore della purezza vocale. Ogni coro presenterà tre brani (per un massimo di 10 minuti) rigorosamente a cappella e in polifonia.
Il vincitore riceverà il Trofeo Etna Cori Estate e un premio in denaro di 500 euro. Non mancheranno riconoscimenti al merito per l’originalità del repertorio e per la migliore interpretazione di un brano popolare.
Una sfida che è anche celebrazione, in cui il canto diventa offerta laica e collettiva, come una preghiera intonata al vulcano.
2 agosto: cori tra i vicoli e il profumo del pane caldo
La seconda serata si scioglie tra le strade del borgo, con lo Street Traditional Food, una festa di cibo artigianale, musica e cultura siciliana. I cori partecipanti potranno esibirsi informalmente tra i profumi delle specialità locali e i suoni delle band folkloristiche di rilievo internazionale.
Qui la coralità esce dalle sacrestie e dai teatri, si sporca di vita, incontra il pubblico vero: quello che ascolta mentre addenta una focaccia o sorseggia una birra artigianale, immerso nell’eco di un’antica appartenenza.
3 agosto: la rassegna “Ai piedi del vulcano”
La chiusura è un ritorno all’essenziale. “Ai piedi del vulcano” è la rassegna che chiude il festival con un’esibizione da due brani, uno dei quali tratto dal repertorio popolare della propria regione, per una durata complessiva di otto minuti.
Un momento in cui le differenze si intrecciano, si cantano, si abbracciano. La Sicilia accoglie ogni coro con la sua lava antica e la sua generosità millenaria.
Etna Cori Estate: l’esperienza oltre il canto
Etna Cori Estate è molto più di un evento musicale. È un viaggio nella Sicilia Orientale, accompagnato dallo staff dedicato, tra visite guidate, incontri tra gruppi corali, autobus privati e accoglienza autentica.
È la possibilità di vivere la musica in un paesaggio dove l’arte incontra la natura, dove il canto è rito comunitario, scambio culturale, condivisione di emozioni.
È, semplicemente, Sicilia.