Il ritorno del Festival tra Capo Peloro e Novara di Sicilia
Messina si fa arcipelago di visioni. Dal 25 luglio all’11 agosto 2025, il Parco Horcynus Orca di Capo Peloro e Novara di Sicilia ospitano la XXIII edizione dell’Horcynus Festival, manifestazione culturale d’avanguardia che quest’anno si interroga – con mente lucida e cuore aperto – su un triplice tema dal sapore epico: “Utopie, distopie, eutopie”.
Diretto da Franco Jannuzzi e Giacomo Farina, il Festival si conferma laboratorio permanente di pensiero, luogo in cui il cinema, la musica, l’arte e la scienza dialogano con il presente per generare futuri possibili. Non più isole separate, ma costellazioni di intrecci e intersezioni, in un tempo che esige visioni complesse e coraggiose.
Il Pelorias Sea Sound apre il sipario sulla metamorfosi
Si comincia il 25 luglio con il concerto Pelorias Sea Sound, a cura di TUMA Records, e protagonisti emergenti della scena elettronica e hip-hop come Magikaaaaarp, Vick, Newma, Afrodream e Killabeat Maker. Ma il Festival è molto più di una rassegna musicale: è design, filosofia, cinema internazionale, didattica e scienza, in un percorso che ha l’ambizione – e forse anche la follia necessaria – di restituire senso e bellezza a un mondo sull’orlo della distopia.
Nasce così la Design Week dell’Horcynus, le “Jurnate del Design”, appuntamento che vedrà creativi e progettisti di tutto il Mediterraneo confrontarsi su design sociale, innovazione dell’Heritage, sviluppo sostenibile. Un vero think tank mediterraneo per la progettazione di futuri inclusivi.
Arcipelaghi della visione: cinema come coscienza del mondo
Il cuore pulsante della manifestazione resta il cinema, con la sezione “Arcipelaghi della visione”: una selezione curata, come sempre, all’insegna del dialogo interculturale. Tra gli ospiti, l’attesissima rassegna del cinema spagnolo e latinoamericano “La Nueva Ola”, con il premio alla memoria di Carlos Saura e proiezioni come Ay Carmela! e Soy Nevenka, ma anche le finestre dedicate alla Berlinale, ai cortometraggi d’autore, al Laterale Film Festival, fino ai film cult come 1984, Snowpiercer e Fahrenheit 451.
Un cinema che non consola ma interroga, che indaga la fragilità umana, la giustizia sociale, l’ambiente, la tecnologia, il potere. Un cinema che è specchio e al tempo stesso profezia, come la fantascienza lucida e inquieta di Bong Joon-ho o Truffaut.
Musica, performance, danza e premi alla bellezza della cura
Accanto ai film, i concerti e le performance interdisciplinari impreziosiscono il programma. Straordinaria la serata del 7 agosto, con Riccardo J. Moretti al pianoforte e il performer Thierry Parmentier, seguita dalla performance musicale “Micro-Macro Cosmo” di Katia Pesti. In questa occasione saranno conferiti anche i premi Horcynus Festival 2025 a Luciano Carrino e alla memoria di Franco Basaglia e Franco Rotelli, pionieri del pensiero che ha coniugato arte e cura.
Completano il quadro i laboratori educativi per bambini, la presentazione del sistema IA “Silvia”, le mostre fotografiche e installazioni d’arte, come “Io vedo” di Francesca Borgia e l’osservatorio astronomico di Forte Petrazza inaugurato il 10 agosto.
Il Mediterraneo come utopia concreta
Il messaggio dell’Horcynus Festival è chiaro: l’utopia non è sogno irrealizzabile, ma pratica concreta, che nasce nel confronto, nella cultura, nella lentezza del pensiero e nell’urgenza dell’azione. Messina e Novara di Sicilia diventano così i poli simbolici di un nuovo Rinascimento mediterraneo, in cui arte e scienza si stringono la mano per salvare – o forse solo riabitare – il futuro.