Museo delle Trame Mediterranee: nuovo allestimento e accessibilità per Tutti
Sabato 12 ottobre 2024, alle ore 17.00, il Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina riaprirà le sue porte al pubblico, con un nuovo allestimento e un’inclusività senza precedenti. Situato nello storico Baglio Di Stefano, il museo si presenta rinnovato, accessibile a tutti grazie all’abbattimento delle barriere fisiche e cognitive, un progetto realizzato con il supporto dell’Unione Europea – Next Generation EU (PNRR).
L’incontro delle culture mediterranee si fa accessibile
Il Museo delle Trame Mediterranee, fin dalla sua fondazione, ha messo al centro del suo percorso la ricerca delle relazioni culturali tra i popoli del Mediterraneo, superando differenze religiose, sociali, geografiche ed economiche. Con il nuovo allestimento, l’accessibilità diventa una chiave di volta: tavole tattili realizzate in collaborazione con la Stamperia Regionale Braille, video in LIS per accompagnare i visitatori sordi e rampe ed elevatori per eliminare i dislivelli esterni.
Iniziative speciali per una riapertura inclusiva
Il 12 ottobre, in occasione della 20ª edizione della Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, il museo offrirà un’esperienza unica ai visitatori. Il giorno successivo, 13 ottobre, parteciperà a F@MU, la giornata nazionale delle famiglie al museo, con attività e iniziative dedicate ai più piccoli e alle loro famiglie.
Un museo senza barriere
All’interno della sezione delle arti decorative, un intervento artistico di Domenico Pellegrino arricchisce i luoghi di sosta predisposti per adulti e bambini, dotati di schermi touch screen sul percorso museale. Anche il nuovo sito internet della Fondazione Orestiadi è pensato per essere accessibile a tutti: non vedenti, ipovedenti, persone con disabilità cognitiva, cecità, epilessia o ADHD, con contenuti disponibili in quattro lingue.
L’eredità delle Trame Mediterranee
Nonostante il rinnovamento, il concept del Museo resta immutato: esplorare le trame comuni alle culture del Mediterraneo, mettendo in risalto i caratteri condivisi dai popoli rivieraschi attraverso geometrie, scritture e arabeschi. Il nuovo allestimento non altera la visione originaria, ma arricchisce il percorso con alcuni oggetti di scena del Teatro Stabile d’Innovazione TSE, rappresentato trent’anni fa da Bob Wilson con musiche di Philippe Glass, nello stesso Baglio di Stefano dove, con Ludovico Corrao, prese vita l’avventura delle Trame Mediterranee.
Un percorso tra arti maggiori e minori
Il museo continua a sfidare le convenzioni accademiche che distinguono tra arti maggiori e minori. Dipinti, sculture, ceramiche e tessuti dialogano tra loro, superando i confini di spazio e tempo. Gli oggetti, disposti secondo il principio delle sequenze formali, si collegano in un’armonia di forme e materiali, dove manufatti d’uso quotidiano convivono con opere d’arte contemporanea. Un invito a riflettere, senza pregiudizi, sul concetto stesso di arte e creatività.