Ammirare il tramonto sulla Torre di San Nicolò
Il 31 ottobre 2024 alle ore 16.00, la Torre di San Nicolò a Palermo apre le sue porte per un ciclo di visite speciali. Un appuntamento imperdibile per scoprire la bellezza senza tempo del centro storico di Palermo, immortalato nei colori del tramonto. Questa visita guidata, della durata di circa 45 minuti, offre l’occasione di esplorare una delle più alte torri civiche della città, dai suoi spazi medievali fino alla terrazza panoramica.
- Durata della visita: 45 minuti circa
- Ticket: € 5 (bambini dai 5 ai 10 anni, € 2)
- Prenotazione obbligatoria: 347.8948459 – 320.7672134 – eventi@terradamare.org – www.terradamare.org/aperture-diurne-torre-san-nicolo
Un tuffo nella storia medievale di Palermo
La Torre di San Nicolò, un’imponente costruzione del XIII secolo nel quartiere Albergheria, si erge in via Nunzio Nasi 18, nel cuore pulsante di Ballarò. La sua forma quadrangolare e i conci tufacei ben squadrati testimoniano la funzione difensiva che la torre rivestiva originariamente: un presidio del Cassaro per la difesa della città, indipendente dalle strutture della chiesa. Sebbene progettata come “Torre d’eccellenza” per la protezione di Palermo, il tempo ha addolcito la sua severa figura, impreziosendola con eleganti bifore adornate di intarsi.
La Torre di San Nicolò: il panorama e i monumenti di Palermo
Da questa torre civica medievale, lo sguardo si posa sull’anima antica della città, abbracciando i principali monumenti di Palermo. Con la guida esperta di Terradamare, i visitatori possono ammirare la Cupola della Chiesa del Carmine Maggiore, il mercato di Ballarò, il Teatro Massimo, la Cattedrale e il Palazzo Reale. In uno spettacolo a 360 gradi, ogni dettaglio della città si svela, dalla Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a quella di San Francesco Saverio, dalle cupole fino al maestoso Monte Pellegrino.
L’incanto della musica barocca nella Torre di San Nicolò
Ad accompagnare questo panorama storico, un’incursione nel barocco musicale con la storia dei Concerti Brandeburghesi di Bach, uno dei capolavori più celebrati di epoca barocca, anche se incomprensibilmente ignorati dai contemporanei del compositore. Composti nel 1721 e oggi considerati emblemi della musica colta, i concerti rivelano l’eclettismo dell’epoca, l’incontro tra la sontuosa orchestrazione di Köthen e l’innovativa libertà solistica che Bach avrebbe ideato con uno stile che, in seguito, altri celebri compositori come Vivaldi avrebbero celebrato nelle collezioni musicali della Biblioteca di Corte.