Nel 1863, la giunta municipale di Agrigento approvò la costruzione di un nuovo teatro, un progetto che avrebbe segnato la storia culturale della città. I lavori iniziarono nel 1870, ma furono segnati da alcune controversie tra costruttori e amministratori. La questione riguardava l’arco armonico, che risultava sordo, e per risolvere il problema fu chiamato come consulente l’architetto Giovan Battista Filippo Basile, noto progettista del Teatro Massimo di Palermo. Finalmente, nel 1880, il teatro venne aperto al pubblico e, l’anno successivo, durante una visita della Regina Margherita ad Agrigento, le autorità decisero di intitolarlo alla sovrana, prendendo così il nome di “Teatro Regina Margherita”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il teatro fu trasformato in una sala cinematografica, ma nel 1946, con la creazione del Comitato per le Celebrazioni Pirandelliane in occasione del decennale della morte di Luigi Pirandello, il teatro cambiò nome, divenendo il Teatro Luigi Pirandello. Con il nuovo nome, il teatro divenne un luogo di grandi spettacoli, ospitando artisti di fama internazionale e riviste teatrali di rilievo. Nel 1953, vi si esibirono Renato Rascel con “Attanasio cavallo vanesio”, Carlo Croccolo con “Rinaldo in campo” e Tino Scotti con “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni.
Una location con radici profonde
Il Teatro Luigi Pirandello è situato in una posizione privilegiata, accessibile tramite l’atrio di Palazzo dei Giganti, che ospita anche la sede del Comune di Agrigento, collegato naturalmente alla Piazza Pirandello. L’edificio si distingue per la sua architettura neoclassica, con un prospetto a due livelli e tre coppie di colonne ioniche, disposte ai lati di ampie vetrate. Nella parte superiore, sei bassorilievi rappresentano altrettanti autori teatrali, mentre il primo livello presenta un porticato ad arco con al centro lo stemma della città, che raffigura i tre giganti che sorreggono le torri medievali.
L’eleganza e la storia dell’edificio
All’interno, il teatro è impreziosito da decorazioni di pittori di fama dell’Ottocento, come Giuseppe Belloni, Luigi Sacco e Antonio Tavella, che affrescarono il soffitto e il frontale dei palchi. Il sipario originale, realizzato da Luigi Queriau e raffigurante l’atleta akragantino Esseneto che ritorna vincitore da Elea, rappresentava una delle decorazioni più significative. Anche se il sipario originale andò perduto durante il lungo periodo di chiusura, nel 2007 il produttore agrigentino Francesco Bellomo ha donato un nuovo sipario che riproduce l’opera perduta, mantenendo vive le tradizioni artistiche del teatro.
Nel foyer del teatro sono esposti diversi busti e targhe che celebrano la storia di questo luogo. Tra questi spiccano il busto di Luigi Pirandello, quello di Luigi Filippo e il busto di Zeus, proveniente dalla Villa Garibaldi. Le targhe commemorano eventi storici significativi, come l’intitolazione del teatro alla Regina Margherita e la riapertura della struttura alla presenza del presidente Oscar Luigi Scalfaro.
Il palcoscenico di grandi eventi
Il Teatro Luigi Pirandello è da sempre stato un importante palcoscenico per numerosi spettacoli di rilievo culturale. Oggi, continua a essere un punto di riferimento per gli amanti della cultura e delle arti performative, ospitando eventi che spaziano dal teatro alla musica, dalle riviste alle produzioni contemporanee. La sua capacità di mescolare la tradizione teatrale con la modernità delle performance lo rende un luogo dove il passato e il presente si incontrano, creando un’atmosfera unica per il pubblico che lo frequenta.