Quando l’essere umano diventa viaggio e visione
Cos’è, oggi, un essere umano? Una domanda antica come i templi e terribilmente urgente come una notifica sullo smartphone. A porsela — con l’ardore tipico di chi guarda il futuro negli occhi — sono stati cinque giovani palermitani che hanno trasformato il pensiero in architettura e l’idea in esperienza: BeHumans Experience, un percorso immersivo che è molto più di una mostra, più di un’installazione. È una navicella terrestre dove si entra per scoprire se stessi, come in un rito iniziatico che fa della tecnologia e della sensorialità i suoi strumenti sapienziali.
A Palermo, precisamente in via Ludovico Ariosto 2D — a un passo dalla nobile via Libertà — sorge questo spazio immersivo multisensoriale, progettato per indagare il legame profondo tra l’uomo e il suo ambiente, tra la memoria ancestrale e il futuro possibile, tra la carne e l’universo. Chi entra non è più visitatore, ma Human: esploratore di senso, cercatore di bellezza, viaggiatore tra le stanze dell’esistenza.
Un’esperienza immersiva tra elementi, emozioni e simboli
All’interno di questa navicella, ogni elemento è sinestesia pura: suoni primordiali, stimoli visivi ipnotici, esperienze tattili che ridisegnano il confine tra reale e onirico. Le stanze — ognuna dedicata a un elemento o a un ricordo — diventano capitoli di un’epopea interiore. C’è la Stanza del Grano, dove il tempo evapora nel profumo dell’aratura. C’è la Stanza del Fuoco, che rievoca con toccante crudezza l’incendio del 2023 alla chiesa di Santa Maria di Gesù, trasfigurando la tragedia in epica collettiva. E poi c’è la Stanza dell’Acqua, priva di scenografie, e proprio per questo rivelatrice di verità sommerse e taciute.
A fare da Virgilio tra queste geografie dell’anima c’è l’Astronauta, figura archetipica che accompagna l’esperienza e ne è il volto narrante, anche attraverso i canali social ufficiali. Nella Stanza Astronave, ogni pulsante ha una funzione, ogni interruttore è reale: non si gioca, si esplora. E infine, nella Stanza dello Spazio, la Luna — madre di ogni poesia e ogni marea — si lascia accarezzare, evocando un senso di vertigine e meraviglia.
Stanze filtro e ritorno simbolico: l’umano che rinasce
Tra uno spazio e l’altro, le Stanze Filtro insegnano il valore del silenzio e dell’elaborazione: momenti di transizione che preparano l’animo a un nuovo elemento, come le pause nelle sinfonie più alte. L’epilogo è un ritorno simbolico alla Terra, come se dopo l’ascesa nel cosmo ci fosse bisogno di un atterraggio spirituale, un richiamo al nostro essere radicati — fragili ma capaci di bellezza.
Un progetto giovane, radicato in Sicilia ma pronto per il mondo
A fondare BeHumans Experience sono Silvia Diana, Gerry Blandina, Alessia Calascibetta, Simone Militello e Andrea Mangano: cinque sognatori con i piedi ben piantati nella loro terra siciliana, e con la media anagrafica di 26 anni. Un’idea imprenditoriale che parla di sostenibilità, ecologia, e della responsabilità insita nell’essere umani oggi. «Essere umani è una missione quotidiana», dichiarano, rivendicando Palermo come primo punto d’atterraggio di un progetto che guarda ben oltre il proprio orizzonte geografico.
BeHumans non si ferma all’esperienza base: eventi, laboratori e programmazioni speciali accompagnano le stagioni dell’anno, con agevolazioni per studenti universitari e aggiornamenti costanti tramite il sito e i profili social ufficiali.