Saranno esposte – tra le altre opere – la maquette della Montagna di sale e i bozzetti realizzati da Mimmo Paladino per “La sposa di Messina” con regia di Elio De Capitani, presentata al Cretto di Burri nell’estate del ’90, uno dei costumi per “La passione di Cleopatra”, il modello del “carro di Oreste”, la maquette della scenografia di Villa Eumenidi di Arnaldo Pomodoro, i bozzetti per la città di Tebe di Pietro Consagra.
La mostra sarà accompagnata dalle musiche realizzate da Giovanna Marini per “Le Troiane” di Thierry Salmon nel 1988 al fine di meglio esprimere la stretta connessione tra linguaggi artistici.
In particolare, le opere dedicate all’opera “La sposa di Messina” – tragedia di Friedrich Schiller del 1803 ambientata in una Sicilia immaginaria in cui coesistono diverse anime e culture – costituiranno il punto visibile di congiunzione tra il Teatro delle Orestiadi ed il Teatro di Messina, ponendo in evidenza la ricostruzione post terremoto non solo strutturale ma anche culturale ed i cambiamenti che ne sono conseguiti. Gibellina e Messina, entrambe segnate da un terremoto distruttivo, trovano nell’arte e nel teatro la forza di risorgere.