Caltanissetta, cuore dell’archetipo
Nel cuore pulsante di Caltanissetta, tra le pieghe nobili della sua memoria barocca, si erge Palazzo Moncada, scrigno d’arte e storia, oggi Galleria Civica e palcoscenico d’eccezione per visioni che travalicano il tempo. È in questi saloni impregnati di memorie spagnole e luci siciliane che, il 2 maggio 2025 alle ore 18.00, l’artista GIKO aprirà le porte del suo inconscio al pubblico, con la mostra “Archetypos”, proposta dall’Associazione Culturale THE LOFT ARTE.
In questo dialogo tra antico e contemporaneo, tra materia e spirito, Palazzo Moncada si trasforma in luogo iniziatico, dove l’arte diviene rito e il visitatore, pellegrino delle immagini, viene chiamato a decifrare simboli che parlano direttamente all’anima.
Il vaso come arca dei segreti cosmici
C’è un oggetto umile, arcaico, presente nelle civiltà del mondo da sempre: il vaso. Contenitore di acqua e misteri, corpo vuoto e grembo del sacro. GIKO lo elegge a protagonista della sua indagine pittorica, non come semplice oggetto di design o memoria domestica, ma come reliquiario dell’invisibile, recipiente delle forze primordiali dell’universo.
Le sue tele, vive di colori pulsanti e tensioni cromatiche, parlano una lingua antica e folgorante. L’acrilico vibra sotto il peso dei simboli: archetipi collettivi che affiorano, come visioni, dal buio della mente. In certi quadri, il contrasto tra bianco e nero crea ombre nette, quasi incisioni psichiche, e restituisce tridimensionalità a forme altrimenti sospese nel vuoto del pensiero.
“Archetypos”: viaggio visivo nell’inconscio collettivo
Non è solo pittura quella di GIKO, è piuttosto un esercizio alchemico, un tentativo – tutt’altro che ingenuo – di tradurre il non detto, di cartografare l’invisibile. L’artista diventa demiurgo e guida, conducendoci tra le pieghe più profonde della psiche, laddove i simboli non si spiegano, ma si evocano. La mostra “Archetypos”, a Palazzo Moncada, non si limita a proporre una galleria di opere: essa apre una soglia.
Chi entra in queste sale si trova dinanzi a una sfida estetica e interiore. Ogni quadro diventa specchio: non riflette tanto il mondo esterno, quanto le ombre che ci abitano. Jungiani nel senso più puro, i lavori di GIKO non illustrano teorie, ma incarnano visioni. Sono “cose viste” – direbbe Goethe – nello spazio segreto dove mito e realtà si fondono.
Palazzo Moncada: la scena ideale per il ritorno del simbolo
Luogo simbolo dell’identità culturale nissena, il Palazzo Moncada si presta a incarnare il genius loci di “Archetypos” con la sua architettura solenne e la sua vocazione espositiva. È qui, dove l’arte dialoga con la storia, che il passato si fa presente e la pietra parla la lingua dei segni eterni.
Non è casuale la scelta della location: il Palazzo, da tempo sede di eventi culturali di rilievo, si conferma come crocevia di fermenti artistici, spazio che raccoglie e rilancia visioni. Ospitare la mostra di GIKO significa inserire un nuovo tassello in questa narrazione collettiva che unisce territorio, memoria e avanguardia.
Dal 2 al 31 maggio, un’esposizione da non mancare
“Archetypos” sarà visitabile dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 18:00. Una mostra che è molto più di una semplice esposizione pittorica: è un’esperienza interiore, un passaggio simbolico, una catabasi nel labirinto dell’immaginario.
Nel cuore della Sicilia, là dove l’isola si fa continente simbolico, GIKO ci invita a fermarci, osservare, riconoscere. Perché nel vaso – come nel mito – ciò che conta non è ciò che si vede, ma ciò che si cela.