L’epica cantata di Carl Orff nel cuore del Parco Archeologico, tra danze, fuoco e mito
Selinunte, terra sospesa tra cielo e mare, si prepara ad accogliere un evento che promette di scolpire nella memoria l’incanto del tramonto e la forza del destino. Domenica 10 agosto 2025, alle ore 19:30, tra le colonne doriche del Tempio di Hera, andrà in scena – nella sua versione scenica completa – la celeberrima cantata Carmina Burana di Carl Orff, nella forma immaginata dallo stesso compositore nel 1937, quando debuttò alla Staatsoper di Francoforte.
Una visione totale: musica, voce, danza e fuoco
Non un semplice concerto, ma una rappresentazione totale, un affresco scenico in cui la parola poetica medievale si fonde con la carne viva del suono, del corpo danzante, dell’immagine. L’evento, inserito nel prestigioso Festival Lirico dei Teatri di Pietra 2025, porta in scena una nuova produzione firmata dalla direzione musicale di Giovanni Ferrauto e dalla regia di Salvo Dolce, con l’intervento coreografico e infuocato della Compagnia Joculares, coreografata da Simona Fichera.
A dare voce e anima all’opera, il poderoso Coro Lirico Siciliano, preparato dal maestro Francesco Costa, e l’ensemble orchestrale in residence del festival. Il risultato sarà una tempesta emotiva, un viaggio che si apre con la celeberrima invocazione a Fortuna Imperatrix Mundi, per poi attraversare la rinascita primaverile, il tripudio del desiderio carnale e l’anelito d’amore, terreno e trascendente.
Quando l’antico incontra il sublime
Selinunte, con la sua luce e la sua pietra, diventa più che mai palcoscenico sacro. Il Tempio di Hera, luogo di culto e di silenzi millenari, accoglierà la première assoluta in Sicilia di una delle opere più iconiche e potenti del Novecento musicale nella sua versione completa e scenica, così come Orff l’aveva pensata: sinestetica, totale, rituale.
Nel giorno del fuoco celeste, quando le stelle cadono, i Carmina Burana risuoneranno come oracolo di un’umanità fragile, desiderosa, irrimediabilmente viva.