Da Piazza Vittorio Veneto a Via D’Amelio nel ricordo del giudice e della sua scorta
Palermo, il 19 luglio, non è una città qualunque. È una città che trattiene il fiato. Una città che, ogni anno, risale il corso della propria coscienza come un fiume in piena. Trentatré anni dopo la strage di Via D’Amelio, la sera che cambiò per sempre la storia di questa terra, la città si ferma, accende candele e parole, e cammina nel silenzio.
Alle ore 20:00, da Piazza Vittorio Veneto, ai piedi della Statua della Libertà, partirà una fiaccolata per commemorare il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli. Un corteo sobrio e composto si snoderà fino a Via Mariano D’Amelio, luogo dell’attentato mafioso del 1992.
“Paolo vive”: un’eredità che non si spegne
Organizzata da Comunità ’92 e Forum XIX Luglio, con il patrocinio della Fondazione Alleanza Nazionale, la manifestazione si stringe attorno allo slogan “Paolo vive”. Non è solo un grido. È una presa di posizione, una fiaccola che brucia nella carne della memoria collettiva, portata in alto da una generazione che non ha mai conosciuto Paolo, ma lo riconosce in ogni gesto giusto, in ogni verità cercata, in ogni nome scritto sui muri contro l’oblio.
Un cammino collettivo di giustizia
La fiaccolata del 19 luglio si inserisce nel solco di un calendario di iniziative commemorative che, ogni anno, richiama centinaia di cittadini da tutta la Sicilia e dal resto d’Italia. Palermo, per una notte, diventa città simbolo di legalità, coraggio e memoria civile. E lo fa senza retorica, nel silenzio assorto di chi ricorda, e continua a camminare.