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Antigone – Il sogno della farfalla chiude la rassegna Teatri di Naso

Domenica 8 giugno lo spettacolo “Antigone – Il sogno della farfalla” conclude la stagione primaverile della rassegna Teatri di Naso a Messina.
8 Giugno 2025
Naso (ME)
Teatro Vittorio Alfieri
18:30
da € 8

Biglietti e info su liveticket.it

Antigone Il sogno della farfalla
Antigone - Il sogno della farfalla

L’eredità di Donatella Venuti tra poesia, filosofia e allucinazione scenica

Nel cuore dei Nebrodi, lì dove le parole tornano a essere carne e pensiero, “Teatri di Naso” giunge alla sua chiusura primaverile con uno spettacolo che è insieme rito, sogno e ferita aperta. Domenica 8 giugno alle ore 18:30, sul palco del Teatro Vittorio Alfieri, andrà in scena “Antigone – Il sogno della farfalla”, una produzione Officine Jonike Arti, scritta dalla compianta Donatella Venuti e ispirata al romanzo filosofico “La tomba di Antigone” di María Zambrano.

A interpretarla saranno Maria Milasi e Americo Melchionda, quest’ultimo anche regista della pièce. Un’opera in cui la stessa Venuti, presente come voce registrata, continua a parlarci, come da un luogo sospeso fra i vivi e i morti, tra consapevolezza civile e tragedia intima.

Un’anima murata viva, in cerca di redenzione

Antigone, vestita d’un logoro abito da sposa, si aggira in un non-luogo, inghiottita da pillole che dovrebbero cancellare la memoria ma restituiscono visioni e ombre. In scena, la protagonista attraversa il dedalo dei propri traumi, rincorre Polinice, sogna una città nuova, finalmente libera dal sacrificio e dalla morte come ineluttabile compagna dell’amore.

Il testo nasce dal seme incandescente lasciato da María Zambrano, filosofa e resistente, fuggita dalla Spagna franchista e rimasta esule per 45 anni. Il suo romanzo, ibrido di lirica e pensiero, diventa qui materia scenica e politica: un atto d’accusa contro la legge che dimentica l’umano, contro la violenza che trasforma le figlie in martiri, le donne in rovine sacrificali.

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Donatella Venuti, guida e memoria viva della scena

Antigone è l’aurora della coscienza” scriveva Donatella Venuti, ed è proprio questo “andare oltre” che diventa motore di tutta la drammaturgia. Antigone è sola nel silenzio degli dei, prigioniera di una tomba che è confine e soglia, condannata a vivere la propria morte e la propria vita non vissuta.

Il suo sacrificio femminile, rivissuto nel tempo supplementare immaginato dalla Zambrano, si fa sogno lucido, delirio etico, allucinazione politica. Una visione in cui i fantasmi diventano più reali dei vivi e l’anima martoriata di Antigone cerca ancora conoscenza, amore, redenzione.

Una rassegna che continuerà a settembre

Con questo spettacolo si chiude la stagione primaverile di “Teatri di Naso”, diretta da Roberto Zorn Bonaventura, che riprenderà in autunno con altri sei titoli di forte impatto e qualità. La manifestazione è sostenuta dal Comune di Naso, organizzata da Castello di Sancio Panza, con il supporto della rete Latitudini, la collaborazione della Pro Loco Naso, e la direzione tecnica di Stefano Barbagallo. La grafica è firmata Riccardo Bonaventura.

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