Un’opera in famiglia tra aneddoti e ironia: la versione dei fatti di Marianna e Marco
Marianna e Marco sono due figli d’arte che crescono immersi in un mondo fatto di canzoni famose, film di successo, rotocalchi patinati e ospitate televisive. Lungi dall’essere figli d’arte tradizionali, però, i due protagonisti vivono un’infanzia che si intreccia con il grande spettacolo, ma con una grande differenza: la loro vita non è solo quella che raccontano i media. Benvenuti a casa Morandi è il loro racconto personale, la loro memoria intrecciata con il filo sottile dei ricordi, delle risate e dei piccoli drammi quotidiani, sempre con un tocco di ironia e di nostalgia.
A tenere insieme questa commedia, c’è la figura della Tata Marta, una donna che per ben 50 anni è stata parte integrante della famiglia Morandi. La sua morte improvvisa mette in moto il ritorno a casa dei figli, chiamati a svuotare una casa che, per loro, non è mai stata soltanto un luogo fisico.
Il lato comico e romantico della storia: la casa della tata come un museo del passato
Nel momento in cui Marianna e Marco iniziano a rovistare tra gli oggetti che la Tata ha diligentemente conservato nel corso degli anni, emerge un universo di ricordi e sorprese che spazia dai giocattoli di infanzia a quaderni scolastici, fino alla ricostruzione della loro cameretta. È un viaggio nel tempo che risveglia sentimenti contrastanti: la nostalgia di un’infanzia che non tornerà più e la sorpresa di scoprire quanto la Tata li avesse amati. Un piccolo angolo di mondo che la Tata ha protetto con la stessa dedizione con cui custodiva la famiglia, lontana dagli occhi indiscreti del pubblico.
Tuttavia, nel cuore di questa scoperta, c’è anche una dose di commedia romantica che non mancherà di strappare risate al pubblico. In scena, infatti, non mancano le situazioni imbarazzanti, come l’incontro con un traslocatore ex ballerino che, con fare smaliziato, si invaghisce di Marianna, complicando non poco la già caotica situazione. Marianna, infatti, è una donna che sa come destreggiarsi tra i ruoli familiari, il mondo dello spettacolo e le distrazioni della vita.
Il nostro passato e un presente ricco di dubbi e incertezze
Ma Benvenuti a casa Morandi non è solo una commedia leggera, è anche un’opera che ironizza sul presente. Il viaggio nel passato, tra ricordi e oggetti dimenticati, offre lo spunto per riflessioni più profonde, mettendo in luce le domande e le incertezze che i protagonisti si pongono riguardo alla loro vita. Il padre Gianni, sempre troppo pignolo, e la madre Laura, eccentrica e distante, sono due figure che interferiscono con le loro incursioni telefoniche, facendo emergere il contrasto tra l’apparenza della famiglia perfetta e la realtà dei sentimenti mai risolti.
A Gela, il 23 febbraio 2025, Benvenuti a casa Morandi non sarà solo uno spettacolo teatrale, ma una vera e propria riflessione sulla famiglia, sulla memoria e su come il passato possa condizionare la nostra vita, talvolta con ironia, altre volte con una dolce malinconia.
Un’opera che parla a tutti: emozioni e risate in un contesto unico
Sarà proprio l’equilibrio tra comico e romantico a fare di questa rappresentazione un appuntamento imperdibile per il pubblico di Gela, che avrà il privilegio di assistere alla prima in scena di Benvenuti a casa Morandi il prossimo 23 febbraio alle ore 18:15.