Un cratere che è soglia, una vetta che è coscienza.
Con Etna, colonna del cielo, in scena il 9 e 10 luglio 2025 alle 20.45 alla Corte Mariella Lo Giudice di Palazzo Platamone, il Teatro Stabile di Catania offre un viaggio teatrale e musicale nell’anima del Mongibello, tra fuoco e filosofia, storia e poesia.
L’Etna come “enciclopedia simbolica dell’ignoto”
Drammaturgia e regia sono di Ezio Donato, che guida lo spettatore in un’esperienza visionaria attraverso la figura di Empedocle, il filosofo agrigentino che – secondo la leggenda – scelse di immolarsi nel cratere del vulcano. Ad interpretarlo, con forza evocativa, è Riccardo Maria Tarci.
Attorno a lui, un tessuto sonoro dal vivo composto dall’ensemble Broken Consorts:
- Francesca Laganà (voce)
- Loredana Sollima (flauto)
- Angela Minuta (arpa)
- Raffaella Suriano (violoncello)
- Filippo Fasanaro (percussioni)
Le musiche originali sono firmate da Carmen Failla, mentre luci e video – immagini pittoriche, scientifiche, di cronaca – portano la firma di Gaetano La Mela.
Quando il mito incontra la scienza
Lo spettacolo si sviluppa come un canto civile laico e visionario, che esplora l’Etna da Esiodo a Verga, dalle sue radici mitologiche alla simbologia geologica e cosmica. Il titolo stesso, tratto da un verso di Pindaro, colloca l’Etna tra i grandi luoghi sacri della classicità.
Attraverso Empedocle, lo spettatore è chiamato a interrogarsi sul rapporto tra bene e male, tra vita e morte, tra memoria e destino. Un testo che brucia, come la lava che plasma la terra.