Al Bastione degli Infetti, lo spettacolo “Malpelo nella Cava della Ghiara Rossa” fa rivivere la novella di Verga là dove tutto è cominciato
Ci sono luoghi che trattengono la memoria del dolore. La Cava Daniele, nel ventre lavico di Catania, è uno di questi. E sarà proprio lì, tra i resti della Ghiara Rossa, che il Centro Teatrale Siciliano metterà in scena “Malpelo”, adattamento scenico della novella di Giovanni Verga, firmato da Nino Romeo. L’appuntamento è per venerdì 25 e sabato 26 luglio 2025, alle ore 21:00, presso il suggestivo Bastione degli Infetti in via Torre del Vescovo, nel cuore del quartiere Antico Corso.
Lo spettacolo, con la regia di Nino Romeo e l’intensa interpretazione di Graziana Maniscalco, sarà accompagnato dalle musiche ipnotiche di Philip Glass, in un’allestimento dal forte impatto emotivo e civile, che punta a restituire dignità ai luoghi sotterrati dalla storia e dal silenzio.
La cava, il mito e la pena: la Sicilia di Malpelo come simbolo del lavoro negato
Rosso Malpelo è tra le figure più potenti e straziate della letteratura italiana. Verga gli affida il peso di rappresentare un’intera umanità perduta, quella dei carusi delle miniere, degli abissi senza luce, dei bambini condannati dalla povertà. In questo spettacolo, Malpelo torna a casa, nel ventre della città che l’ha partorito e abbandonato, proprio nella cava di ghiara rossa scavata dai carusi sotto la lava del 1669.
Lo spettatore non assiste a una semplice rappresentazione, ma discende nella storia. La scena si svolge nel contesto del progetto Il Lavoro Sotterrato, curato dal CTS in collaborazione con Officine Culturali, Comitato Popolare Antico Corso e Centro Speleologico Etneo, e inserito nella rassegna Palcoscenico Catania – La Bellezza senza confini 2025, sostenuta dal Comune di Catania e finanziata dal Ministero della Cultura.
Teatro e memoria: quando l’arte restituisce voce ai luoghi dimenticati
Lo spettacolo sarà preceduto da un’introduzione curata dagli studiosi e attivisti che da anni si occupano della riscoperta della cava:
- Ciccio Mannino per Officine Culturali
- Salvatore Castro per il Comitato Antico Corso
- Franco Politano per il Centro Speleologico Etneo
Interventi preziosi per comprendere la stratificazione storica di un luogo che fu miniera, rifugio antiaereo, discarica, e ora prova a rinascere come palcoscenico della coscienza.
Il biglietto d’ingresso costa 5 euro: una cifra simbolica per varcare le soglie di un teatro che non cerca la scena, ma la verità sepolta nei cunicoli della memoria.