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Riccardo III – Il potere a pezzi: ad Alcamo il teatro satirico dei Trovatori nella Corte dei Conti di Modica

Il 6 agosto ad Alcamo va in scena Riccardo III – Il potere a pezzi: satira e giullarate nel castello dei Conti di Modica con la compagnia I Trovatori.
6 Agosto 2025
Alcamo (TP)
Castello dei Conti di Modica
ore 21.15
Ingresso gratuito
Riccardo III ad alcamo
Riccardo III ad alcamo

Ad Alcamo va in scena la tragedia shakespeariana rivisitata dalla compagnia I Trovatori, tra satire medievali e teatro di denuncia

Mercoledì 6 agosto 2025, nella suggestiva Corte del Castello dei Conti di Modica di Alcamo, la compagnia teatrale I Trovatori mette in scena “Riccardo III – Il potere a pezzi”, un’opera che ha il sapore del cunto e la ferocia della tragedia, il tutto condito con versi mordaci, giullarate caustiche e una messa in scena tanto minimalista quanto folgorante.

Il sipario si apre (alle ore 21.15, ingresso gratuito) su una riduzione originale del Riccardo III di Shakespeare, dove la corsa al potere del Duca di Gloucester viene raccontata non solo con i toni del dramma, ma attraverso l’ironia tagliente di Sepillo da Ypsigro, un giullare moderno con radici antiche. Le sue incursioni poetiche e grottesche trasformano la tragedia in una farsa che denuncia la brutalità del potere, portando sul palco un gioco crudele di specchi e parodie.

Sepillo da Ypsigro e la risata che smaschera il potere

Accanto al protagonista shakespeariano c’è Buckingham, cugino e complice, ma a dominare la scena è Sepillo, alter ego critico e voce narrante, che con canti, lazzi e versi satirici svela l’essenza dell’inganno politico. È lui l’eco scomodo della coscienza collettiva, il buffone che smonta le maschere dell’autorità.

E con lui, Netroio da Creta, menestrello e musicista, che accompagna la narrazione con strumenti medievali realizzati da maestri liutai italiani: suoni d’altri tempi che, nel loro arcaico vigore, si fanno colonna sonora della nostra modernità distorta.

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Una compagnia che riporta il giullare al centro del teatro

I Trovatori non sono solo attori: sono artigiani della memoria, cuntisti del potere, traghettatori di miti e parodie. Il progetto teatrale che li anima è un omaggio alla figura del giullare medievale, reinterpretata per indagare i mali del presente. Le loro opere, come “Il prestigio di un popolo”, “La Pupara” e questo “Riccardo III – Il potere a pezzi”, intrecciano satira, denuncia, tradizione e contemporaneità.

La scenografia? Essenziale. Una sola cassa di legno da cui emergono personaggi, oggetti, simboli. Tutto è evocato, niente è superfluo. I costumi, rigorosamente artigianali e medievaleggianti, sono il ponte tra il tempo dei re e il nostro.

Un’esperienza teatrale fuori dagli schemi

Il teatro dei Trovatori è nomade e poliedrico, capace di adattarsi a ogni spazio, sia esso una corte nobiliare, una piazza o un’osteria di paese. È un teatro che respira con il pubblico, che ride e riflette insieme a lui. E “Riccardo III – Il potere a pezzi” è una risata liberatoria dentro la tragedia del potere, un’occasione per guardarsi allo specchio – e riderne, amaramente.

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