A causa dell’incendio che ha provocato una nube tossica che ha interessato anche la zona di Melilli, le date degli spettacoli dei Teatri di Pietra di sabato 12 con “Il viaggio del meschino” e domenica 13 luglio“ Del labirinto e altre storie” presso il Loggiato di San Sebastiano a Melilli (ME) sono rinviate a data da destinarsi (l’ingresso era gratuito)
Tre storie nel cuore di pietra: “Del labirinto e altre storie”, “Eurydice” e “Il viaggio del meschino”
Il respiro del mito si fa voce, danza e narrazione in Sicilia con la XXI edizione dei Teatri di Pietra, un progetto che è insieme rito collettivo e mappa emozionale dell’isola, tessuto attraverso 80 spettacoli in 19 siti archeologici distribuiti in sette province. Un’impresa culturale, questa, che dal 10 al 13 luglio 2025 mette in scena tre nuove produzioni tra Palermo, Messina e Siracusa, in un dialogo perpetuo tra passato e contemporaneità.
A guidare il disegno artistico di questa edizione è ancora una volta Aurelio Gatti, regista, coreografo e mente fondatrice di un festival che da oltre vent’anni restituisce senso e sacralità al teatro nei luoghi dell’antico. E lo fa con una convinzione che non cede all’effimero: “Il teatro, se non è rito, è vetrina. E la Sicilia non è una vetrina: è oracolo, ferita e canto.”
Un labirinto di voci e visioni
Il Tempio della Vittoria di Himera, luogo sacro alla memoria e alla guerra, accoglie giovedì 10 luglio “Del labirinto e altre storie”, opera della MDA Produzioni che prende forma tra le pagine di Calvino, Ovidio e Virgilio, restituendo al labirinto la sua essenza sfuggente e proteiforme. Carlotta Bruni, Elisa Carta Carosi, Lorenzo Della Rocca, Paola Saribas, Rino Di Martino danno corpo e voce a un racconto dove il confine tra mito e riflessione si dissolve, guidati dalla regia dello stesso Gatti.
Lo spettacolo prosegue il 11 luglio a Tusa (ME) nell’Agorà di Halesa, il 12 luglio a Solunto (PA) e il 13 al Loggiato di San Sebastiano a Melilli (SR), luoghi che riecheggiano le geometrie della classicità e accolgono l’eco delle trasformazioni umane.
Eurydice e il canto impossibile
Sempre domenica 13 luglio, ma al Teatro Monte Jato di San Cipirello, debutta “Eurydice”, firmato dalla Compagnia dell’Arpa. Una drammaturgia creata da Elisa Di Dio e Filippa Ilardo, con Davide Campisi alle musiche, che immagina la voce della donna amata da Orfeo oltre la soglia del mito, in un tempo che non è più tempo, in uno spazio che è memoria e dissolvenza. Una riflessione struggente sul lutto, sull’assenza e sulla fragile materia del ricordo.
Il viaggio del meschino: la vecchiaia come teatro
Sabato 12 luglio, ancora a Melilli, il Loggiato di San Sebastiano ospita “Il viaggio del meschino”, ispirato al Guerrin Meschino secondo la riscrittura di Gesualdo Bufalino. In scena Nino Giannotta alla chitarra classica e Miriam Palma con voce e narrazione: un’evocazione lirica sul corpo invecchiato del puparo, che si rianima nella potenza del racconto. È la voce che domina, che possiede, che invoca l’altro “dall’alto”. È la voce del teatro stesso, che non cede alla retorica, ma scava nella carne dell’uomo che racconta.
Una rete teatrale per l’identità siciliana
I Teatri di Pietra in Sicilia non sono solo festival: sono architettura teatrale viva, che collega i Faraglioni di Ustica alla Cattedrale di Montevago, passando per il Teatro Akrai di Palazzolo Acreide, le Terme Arabe di Cefalà Diana e i villaggi protostorici che punteggiano il cuore arcaico dell’isola. L’identità culturale si fa così geografia drammaturgica, e la mappa è tracciata dagli artisti che aderiscono a una visione etica dell’arte: comunità, cura, partecipazione.
Nel pensiero di Aurelio Gatti, fare rete è fare politica culturale senza compromessi: restituire memoria ai luoghi e voce ai popoli. Non solo per la fruizione, ma per la trasformazione. Un teatro, dunque, che non teme l’eco del tempo, ma lo abita.