Tra Floresta, Raccuja, San Piero Patti e Ucria: un’estate di teatro, musica e memoria nella Sicilia interna
Ci sono luoghi che sembrano usciti da un sogno antico, dove l’aria sa di ginestre, di paglia e silenzio; dove le pietre parlano lingue dimenticate e le forme dei cubburri, chiamati dagli archeologi thòlos, sembrano tessere di un alfabeto mediterraneo perduto. In questi scenari, tra le alture dei Nebrodi, prende vita la quarta edizione del thòlos festival 2025, un progetto ideato e diretto da Nino Romeo, che si propone come rito culturale, artistico e identitario.
Dal 31 luglio al 17 settembre, i borghi di Floresta, Raccuja, San Piero Patti e Ucria si trasformano in un teatro diffuso, ospitando spettacoli di prosa, concerti, opera dei pupi, teatro ragazzi, melologhi e incontri tra tradizione e sperimentazione. Un mosaico di eventi che si nutre della poesia del paesaggio, della sacralità degli spazi architettonici e della forza della parola scenica.
Il teatro contemporaneo nei centri storici
Il cuore del festival batte nei luoghi più evocativi del territorio, tra antichi castelli e chiostri monastici. Il 31 luglio a Raccuja, al Castello Branciforti, va in scena Totò e Vicè di Franco Scaldati, riletto da Giuseppe Cutino in una messinscena di forte impatto visivo e poetico.
Il 6 agosto, all’Arena Comunale di Ucria, Vincenzo Pirrotta presenta Malalunanuova, un cuntu contemporaneo, accompagnato dal blues visionario di Charlie Di Vita.
Il 22 agosto, al Chiostro dei Carmelitani Calzati di San Piero Patti, Nino Romeo mette in scena la sua Metamorfosi, riscrittura radicale di tre miti ovidiani, con Graziana Maniscalco, Matilde Piana e Pietro Cucuzza.
Pupi, canti e memorie di Sicilia
Tra le eccellenze dell’edizione 2025 spicca la grande Opera dei Pupi dei Fratelli Napoli, patrimonio UNESCO, con lo spettacolo Come Orlando acquistò le armi, in scena il 14 agosto all’Arena di Ucria.
Il 24 agosto, a Floresta, Laura Giordani, attrice e cantante, omaggia Rosa Balistreri in Cantannu di Rosa, accompagnata alla chitarra da Mimmo Ajola.
Il 5 settembre, di nuovo a Raccuja, i Fratelli Mancuso, colonne della musica popolare siciliana, propongono Un canto essenziale, tra voci nude e strumenti arcaici.
Musica colta e spirituale nelle chiese dei borghi
Una delle sezioni più raffinate del festival si sviluppa nelle chiese storiche. Il 17 agosto, a Floresta, Marco Pisoni, Mata Zerbo e Clémant Amadieu propongono Melodia Sentimental, con celebri arie spagnole e latinoamericane.
Il 13 settembre, a San Piero Patti, si eseguirà lo Stabat Mater di Pergolesi, con musicisti del Conservatorio “V. Bellini” di Catania e l’organista Carmelo Scandura, interprete anche di brani di Scarlatti, Frescobaldi e Storace.
Il 17 settembre, a Raccuja, la voce di Graziana Maniscalco e il pianoforte di Stefano Sanfilippo daranno vita al melologo Enoch Arden su testo di Alfred Tennyson e musiche di Richard Strauss.
Spazio ai piccoli e alle famiglie
Il 15 settembre, presso l’Auditorium H. Busacca di San Piero Patti, andrà in scena Il Pulcino Blu, spettacolo per bambini a cura di Salvo Valentino, Pietro Cucuzza e Alberto Pioppo. Un’opera delicata e divertente che affronta il tema dell’identità attraverso attori, burattini e pupazzi.