Fino al 25 aprile è aperta al pubblico la mostra intitolata Ferdinandea, lo studio del pensiero, una retrospettiva sull’opera dell’artista saccense Franco Accursio Gulino.
Curata da Anthony Francesco Bentivegna, l’esposizione nell’ex chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Sciacca raccoglie il filo di FerdinaDea, il festival di primavera organizzato da Le Vie dei Tesori.
Fino al 10 aprile infatti i 12 luoghi visitabili durante il festival (chiese, campanili, case private, musei) porteranno il “segno” di un’opera dell’artista.
Franco Accursio Gulino ha da sempre considerato l’isoletta nata all’improvviso e scomparsa esattamente allo stesso modo, nel mare a 16 miglia da Sciacca, come una terra “pensante”, estrema. Un vero simbolo di libertà.
Da quel lontano 1831 in cui al largo della Sicilia apparve la lingua di terra che attirò subito l’occhio dei potenti (e che si inabissò leggera beffando chiunque avesse mai pensato di possederla), scrittori, pescatori, artisti si sono innamorati di Ferdinandea. Gulino ha avviato da qui la sua ricerca, che dura ormai da quarantacinque anni.