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“Magma”: la personale di Giuseppe Patanè a Monreale

26 Marzo 2022
Monreale
Duomo e Museo Civico
Duomo di Monreale da lunedì a sabato, dalle 9 alle 12.45 e dalle 14.30 alle 16.30, mercoledì dalle 9 alle 12.45 e domenica dalle 14.30 alle 16.30; Museo Civico tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30
Ingresso gratuito
Giuseppe Patanè

Fino al 24 aprile il Duomo di Monreale e il Museo Civico nel complesso del Palazzo di Guglielmo II ospitano la personale di Giuseppe Patanè dal titolo Magma

L’esposizione, curata da Carlo Micheli, col patrocinio della Regione Sicilia, del Comune di Monreale e della Curia Arcivescovile di Monreale, si presenta come una wunderkammer composta da oltre 30 opere.

Si tratta di dipinti e sculture appartenenti a diversi cicli della recente produzione dell’artista, che richiamano tematiche sociali ed ecologiche. Ma non solo: rivelano anche le radici storico-mitologiche della Sicilia e le sue tradizioni culturali, l’attrazione e il rispetto per la forza immane della natura, del vulcano, del mare. 

Le opere di Giuseppe Patanè in mostra

Il percorso espositivo si apre nella Cattedrale di Monreale. La Cappella di san Benedetto, fino all’8 aprile, accoglierà Athanor. Si tratta di un’opera monumentale (6 metri di altezza) ispirata alle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri e realizzata in occasione delle celebrazioni per il 700° anniversario della morte del Sommo poeta.

La rassegna prosegue al piano terra del complesso benedettino di Guglielmo II con la serie dei Tori, che Patanè ritrae nel massimo della loro forza, potenza e bellezza. E continua con quella delle Viscere, dove i volti degli eroi omerici e degli dèi greci, scolpiti nella pietra lavica, conducono il visitatore all’interno di una dimensione mitologica così presente nelle quotidianità della Sicilia.

In mostra anche le opere Verbum e Logos che, oltre a rappresentare la forza immane della natura che si scatena attraverso il vulcano, sono una celebrazione della dialettica di matrice ellenica, e della loro capacità di fondere pensieri contrastanti per giungere a una visione condivisa della realtà.

Per il catanese Patanè, l’Etna è una presenza incombente, al punto da spingerlo a cercare una simbiosi col vulcano e ottenere, attraverso il fuoco, la fusione magmatica di diversi elementi. È così che nascono le opere di Laterizio primo modulo, in cui l’artista sottopone ad alte temperature materiali come mattoni, tegole, pietre laviche per provocarne una perfetta mescolanza, una vera e propria opera scultorea.

L’insieme di opere di Natura uccisa denuncia invece lo scempio compiuto dall’uomo nei confronti degli animali e della natura. Alberi rinsecchiti, sormontati da teschi corrosi da un prodotto chimico sono i drammatici totem della sconsiderata azione umana nei confronti della natura, in nome del profitto.

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